Ti capita mai di tornare dalle vacanze più stanco e stressato di prima?
Quello su cui contiamo è che queste settimane siano: divertenti, rilassanti, avventurose… sì, ma senza imprevisti!
Nei nostri piani c’è anche quel sogno nel cassetto a cui non abbiamo mai il tempo di lavorare e – certamente – in queste vacanze troveremo non solo il tempo, ma anche lo slancio per dedicarci all’impresa.
Peccato che non sempre va come avevamo immaginato e torniamo a casa più scarichi di prima e anche un po’ delusi. Ti dice qualcosa?
Una mia saggia amica ha definito l’estate una stagione “performante”. E io condivido appieno questa definizione.
Performante a livello delle aspettative, dell’esposizione dei corpi, e performante a livello delle emozioni e delle sensazioni che DEVONO (altrimenti accidenti che delusione!) essere al top.
La sfida è quella di provare piuttosto ad allenarci a vivere queste vacanze con consapevolezza, gratitudine e flessibilità accettando e gestendo l’imprevisto e provando a godere delle piccole cose.
1. Modula le aspettative
Tempo da favola, cibo strepitoso, passione e romanticismo, ma anche avventura, divertimento e tanto relax.
Possono le nostre vacanze non soddisfare tutte queste nostre aspettative? D’altra parte è più che lecito pensare che debba essere così. Infondo sono o non sono il nostro indennizzo per un anno di fatiche?
Poi però succede che qualcosa che non va esattamente come l’avevamo immaginata. L’appartamento sembrava più bello dalle foto e poi non è che sia proprio sul mare come diceva la descrizione. Il menù al ristorante era troppo turistico e il conto troppo salato. Con gli amici bello andare in vacanza… però che fatica la convivenza!
Per evitare che tutto questo finisca per rovinare le nostre vacanze non c’è che una soluzione: modulare le proprie aspettative.
In che modo? Essendo realisti prima di tutto!
Se sono una persona iperattiva, è surreale pensare di godermi la vacanza in un atollo sul mare! Se sono una persona che odia avere orari in vacanza sceglierò come compagno di viaggio chi ha i miei stessi ritmi. Se passo tutto l’anno a lavare pulire e cucinare magari in vacanza cercherò un posto dove potrò delegare a qualcun’altro queste attività.
Più siamo consapevoli di come siamo, delle nostre esigenze e del modo in cui riusciamo a riposarci, a divertirci e a godere del nostro tempo libero… più saremo in grado di organizzare una vacanza su misura per noi e più sarà facile che le nostre aspettative siano soddisfatte.
E tu quando ti conosci? Sei in grado di pensare e realizzare una tipologia di vacanze in grado di soddisfare le tue aspettative?
2. Accetta l’imperfezione
Una lezione che ho imparato negli anni è che le vacanze hanno sempre quel margine di sana “imperfezione” rispetto all’immaginario da vacanza dei sogni.
E da “maniaca della perfezione” dico SANA non solo perché l’imperfezione è maestra della flessibilità, ma anche perché, se ripenso oggi a tutti quei momenti che lì per lì mi sembravano delle gran rotture di scatole, mi scappa sempre un sorriso.
Imprevisti, disagi, mal tempo, fregature… chi più ne ha più ne metta!
In un mondo in cui siamo abituati ad avere sempre la soluzione a portata di mano (o di click) ben venga un po’ di imperfezione.
Potrebbero essere, perché no, le occasioni giuste per esercitare il nostro spirito di adattamento e di problem solving.
D’altra parte cosa sarebbe la vacanza senza un po’ di avventura?
E tu che ricordi hai di “imperfezione” nelle tua vacanze? E come hai affrontato questi disagi?
3. Sii flessibile
Un altro consiglio salva vacanza è quello di essere flessibili.
Abbiamo già parlato dell’importanza di accettare e accogliere gli imprevisti come componente inevitabile, e perché no, anche arricchente della vacanza.
Ma la flessibilità entra in gioco anche quando si tratta di convivenza: in coppia, in famiglia o con gli amici.
Condividere tempi e spazi, oltre che decisioni, può essere causa di screzi e malumori.
Ma se non vogliamo che questo ci rovini la vacanza dobbiamo mettere in campo tutta la nostra flessibilità e capacità di adattamento.
Ma senza rinunciare ad esprimere le nostre preferenze o a ritagliarci dei momenti di solitudine. Fare una vacanza in compagnia non significa necessariamente trascorrere 24 ore su 24 insieme.
4. Fai digital detox
Il libro che mi sta accompagnando in queste vacanze è “Minimalismo Digitale” di Cal Newport.
Al tema del minimalismo digitale ho iniziato ad interessarmi di recente. Soprattutto perché la maggior parte di voi durante le consulenze lamenta di non avere mai tempo a disposizione, per poi prendere consapevolezza della quantità di tempo letteralmente sprecato sui social o a chattare su whatsapp (si parla di una media di 3 ore al giorno).
Per non parlare dell’impatto emotivo che ha la continua ricerca di approvazione altrui (quanti like avrò ricevuto?) e il costante confronto con le meravigliose vite e le entusiasmanti vacanze degli altri.
Quello che propone il libro, e che io stessa condivido, non è una rinuncia totale al digitale. Ma un utilizzo consapevole.
Che significa limitarlo a determinati momenti della giornata e selezionare contenuti di valore che siano di reale ispirazione e arricchimento.
Perché non sfruttare queste vacanze quindi per fare una bella pulizia dei profili da seguire, delle newsletter da ricevere e per mettere da parte lo smartphone quando siamo in famiglia, con gli amici o semplicemente in contemplazione di un bel paesaggio?
Potremmo avere delle belle sorprese…
5. Riscopri l’essenzialità
Quale occasione migliore delle vacanze per sperimentare l’essenzialità e uno stile di vita più semplice.
Stare a contatto con la natura e, in alcuni casi, lontani dalle comodità, può essere il terreno di prova per testare la nostra capacità di adattamento e per coltivare la gratitudine.
Siamo così abituati ad avere accesso immediato alle informazioni, ai servizi e ai beni di cui abbiamo bisogno o che desideriamo, che spesso diamo tutto questo per scontato.
Attenzione, non credo che questo sia un male. Al contrario, penso sia il risultato del progresso della nostra civiltà.
Ma sperimentare anche per brevi periodi un briciolo di scomodità, di disagio e perché no anche di fatica per conquistarsi la vetta di una montagna a piedi, un punto panoramico senza l’aiuto di Google Maps, ma seguendo una mappa o le indicazioni stradali, sperimentare un ristorante senza prima accertarsi delle recensioni… significa mettere in campo l’imprevisto, l’avventura e la spontaneità a cui rischiamo altrimenti di disabituarci.
Torneremo poi alle nostre comodità, ma con maggiore consapevolezza e gratitudine.