Dove mettere i vestiti indossati una sola volta


Dove mettere i vestiti indossati una sola volta? Troppo poco per rimetterli in lavatrice, ma non più freschi di bucato… Ma prima partiamo da una questione.

Quanto tempo di utilizzo occorre per stabilire che per un capo debba passare al lavaggio?

La risposta come sempre è… dipende. Dipende da indumento a indumento, e da tessuto a tessuto. Non è infatti solo una questione di igiene, ma anche di prendersi cura dei capi e quindi di preservare il nostro guardaroba.

Partiamo da quei capi per cui non c’è ombra di dubbio: intimo, calze e collant vanno lavati dopo ogni utilizzo perché stanno a diretto contatto con la pelle e con le nostre parti intime.

L’unica deroga va al reggiseno che essendo un capo delicato si rovina facilmente con il lavaggio, quindi l’ideale sarebbe lavarlo ogni 3-4 volte che viene indossato. Meglio se a mano per preservarlo integro più a lungo possibile e in acqua fredda. Se decidiamo invece di lavarlo in lavatrice per mantenerlo al meglio, sarebbe bene utilizzare gli appositi sacchetti o quelle sfere pensate apposta per mantenere intatta la struttura del ferretto, che spesso con la centrifuga fuoriesce o si deforma.

Parlando ancora di indumenti che stanno a stretto contatto con la nostra pelle per diverse ore veniamo al caso di pigiama e biancheria da notte che andrebbero messi a lavare ogni 4/5 giorni al massimo perché li indossiamo per 7/8 ore ogni notte e durante il sonno capita spesso anche di sudare.

Altri capi che andrebbero lavati dopo ogni utilizzo sono quelli bianchi. Non tanto per una questione di igiene quanto perché, anche in assenza di particolari macchie, tendono comunque ad ingrigirsi, ad ingiallirsi facilmente e a lasciare aloni che non sempre sono visibili ad una prima occhiata.

Passiamo poi agli altri indumenti. Per quanto riguarda i jeans, a meno che non si macchino, non si sporchino o non prendano cattivo odore, andrebbero lavati dopo 5/6 volte. Lavarli più spesso infatti rischierebbe di intaccarne la forma, l’elasticità e anche fitting. Per lo stesso motivo andrebbero lavati solo in acqua fredda o comunque senza superare io 30°.

Per quanto riguarda felpe e maglioni, se in cotone, seta o cachemire andrebbero lavati dopo un paio di volte mentre lana e materiali sintetici, resistere anche 5 volte prima di essere messi in lavatrice.

Infine giacche, giacconi e cappotti basterà lavarli 1 volta a stagione, prima di riporli per il cambio stagione. Mentre per gli altri capi stagionali come sciarpe, guanti, cappelli andrebbero lavati almeno 4/5 volte a stagione, perché stanno più a contatto con la pelle.

Finiamo parlando della borsa che ci accompagna ovunque e durante tutta la giornata. La appoggiamo dappertutto: a terra, sui sedili dell’autobus ecc… Per questo andrebbe pulita almeno una volta a settimana con delle salviette antibatteriche se di pelle o similpelle, altrimenti se in tela va serenamente in lavatrice secondo le istruzioni riportate sull’etichetta.

HAI GIÀ DATO UN’OCCHIATA AL PACCHETTO PERFECT CLOSET?

Qualunque sia il nostro capo indossato anche solo una volta, ricordiamoci però di non metterlo nell’armadio.

O quantomeno non a contatto con i vestiti puliti perché hanno raccolto polvere, smog, sporcizia… anche se in apparenza sembrano puliti.

E allora, a questo punto vi chiederete… dove mettere i vestiti indossati una sola volta che non sono freschi di bucato, ma che non sono neanche così sporchi da finire in lavatrice?

Se state pensando alla sedia in camera, la risposta è no.

Ma non solo per una questione di estetica e di ordine, ma anche perché i capi ammassati uno sull’altro sulla sedia finirebbero per sgualcirsi e quindi ci passerebbe subito la voglia di rindossarli che poi è il motivo per cui li abbiamo messi lì e non a lavare. E poi averli accatastati sulla sedia ci costringerebbe a rovistare per trovare quello che cerchiamo, sempre che ci ricordiamo che si trovi lì, e quindi farci a perdere tempo e pazienza.

Quindi se il chairdrobe e flloordrobe, ovvero l’alrte di accatastare i vestiti sulle sedie o sui pavimenti, sono stati finora la vostra soluzione, se state leggendo questo articolo è perché forse vi sarete accorti che non è la soluzione più funzionale per voi.

Allora quale soluzione?

Immediatamente verrebbe da pensare al servo muto, ovvero quella sorta di piccolo arredo un po’ vintage che fa da stampella/attaccapanni per riporre i vestiti in camera dopo averli indossati.

Ecco io trovo che analogamente alla sedia, il rischio è che si formi una montagna di vestiti, fino al punto in cui ci dimentichiamo inevitabilmente cosa si trova sotto.

La soluzione ideale per me è una piccola barra, sorretta da 2 gambe, tipo la rella dei negozi oppure una barra appesa al muro o ancora dei pomelli o degli appendini dove appunto appendere i capi separatamente, ognuno con la propria gruccia. In questo modo:

  • non si sgualciscono;
  • si ha sempre a vista cosa c’è e che si può rindossare;
  • si evita l’effetto “accumulo” perché è una soluzione che non riesce ad accogliere più di tanti vestiti alla volta

L’ideale sarebbe poi posizionare questa rella o questi appendini in prossimità delle finestre o addirittura in una veranda o sul balcone (se è estate). In questo modo i vestiti prenderanno aria e saranno naturalmente igienizzati senza ricorrere al lavaggio.

Se non abbiamo spazio o non ci piace questa soluzione, o ancora, preferiamo non avere nulla a vista, potremmo dedicare un’anta dell’armadio esclusivamente ai vestiti già indossati. In questo modo eviteremo di tenerli a contatto con quelli puliti e nel frattempo avremo la camera perfettamente in ordine e senza nulla a vista.

Vi ho descritto ovviamente delle soluzioni molto generiche. Sfogliando i cataloghi di arredamento ci sono comunque tantissime soluzioni che non solo funzionali, ma anche molto carine esteticamente. Se vi va di approfondire il tema scrivetemi sulla mia mail su chiaraprofessionalorganizer@gmail.com.

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