Le sostanze antinutrizionali

 FONTE IMMAGINE: www.rightathome.com

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Carne e pesce sono nutrienti e ricchi di proteine; bisogna mangiare tanta verdura e frutta per integrare vitamine, sali e fibre; i cereali sono indispensabili per fornire energia al nostro organismo.
Ma tra gli alimenti, alcuni prodotti, a fianco di preziosi principi nutritivi, contengono anche sostanze potenzialmente nocive per il nostro organismo chiamate “sostanze antinutrizionali”.
Una volta introdotti nell’organismo, infatti, queste sostanze sono in grado di interferire negativamente con i meccanismi della digestione e di rallentare la capacità dell’intestino di assorbire elementi vitali, altri ancora si rivelano addirittura tossici e, se ingeriti in quantità sufficiente, possono procurare veri e propri malanni.

Non c’è ragione di allarmarsi, occorre saper variare la propria alimentazione e prestare un po’ di attenzione a scegliere i cibi che contengono meno sostanze antinutrizionali e a impiegare le tecniche di cucina che ne riducano gli effetti.
Ecco alcuni esempi:
METTERE A BAGNO I LEGUMI
Mettere in ammollo i legumi secchi, cambiando più volte l’acqua, prima di cuocerli è una pratica che serve a sciogliere buona parte delle sostanze nocive presenti.
I legumi contengono due categorie di sostanze antinutrizionali: i fattori antitriptici, che rendono difficile l’assorbimento e l’utilizzo delle proteine da parte dell’intestino, e le fitoemoagglutinine – dette anche lectine – che, combinandosi con i globuli rossi del sangue, possono causare disturbi circolatori.
La soia contiene anche la goitrina, che interferisce nell’assorbimento dello iodio da parte della tiroide e può causare l’insorgenza del gozzo.
NON MANGIARE L’UOVO CRUDO
Molti body builder credono erroneamente che mangiare l’uovo crudo sia un ottimo ricostituente.
Cuocere l’uovo infatti è l’unico modo per sconfiggere l’avidina, un particolare fattore antinutrizionale capace di legarsi a una sostanza vitaminica (la biotina) rendendola inattiva
La cottura rende inoltre assimilabile dall’intestino la proteina del bianco dell’uovo (albumina), che altrimenti non verrebbe ben digerita e sarebbe eliminata in buona parte con le feci.
BUTTARE LE PATATE GERMOGLIATE
Conservare a lungo patate in ambiente umido e alla luce aumenta sensibilmente il contenuto di solanina che, se ingerita in quantità eccessive, può causare fastidiosi mal di pancia.
La presenza di germogli e di parti inverdite si associa spesso a un eccesso di questa sostanza: ecco perché occorre gettare via le patate germogliate e preventivamente conservarle al buio.
SPUTARE I NOCCIOLI
I noccioli di pere, mele, pesche, albicocche, arance contengono una sostanza tossica chiamata amigdalina che in natura servono a proteggere il mondo vegetale dagli altri esseri viventi, e che per gli esseri umani è particolarmente pericolosa.
Se capita di ingerire qualche nocciolo non bisogna allarmarsi, ma è bene prestare attenzione.
SCEGLIERE PANE INTEGRALE A LIEVITAZIONE NATURALE
Nel pane a lievitazione naturale, a differenza di quello con lievito industriale, l’acido fitico, una sostanza che ostacola l’assorbimento di minerali importanti come il calcio e il ferro, viene quasi completamente distrutto.
MANGIARE PESCE CRUDO, SOLO DI QUALITA’
Se amate il sushi scegliete ristoranti di buon livello ed evitate di ordinare il fucu, un tipo di pesce palla che contiene una tossina letale di nome ciguatossina, che solo pochi cuochi sono capaci di rendere innocuo.
BERE CAFFE’ E TE, MA SENZA LATTE
I tannini sono sostanze antiossidanti che si legano al calcio del latte perdendo la loro efficacia e impedendo il completo assorbimento del calcio.
CUOCERE A LUNGO I FAGIOLI
Il raffinosio e lo stachiosio presenti nei fagioli fermentano nell’intestino producendo gas.
Per limitarne l’effetto occorre cuocerli a lungo con erbe aromatiche come alloro e rosmarino, e consumarli preferibilmente con i cereali.
MANGIARE SOLO POMODORI MATURI
Nei pomodori acerbi si possono concentrare quantità elevate di solanina (la stessa tossina presente nelle patate germogliate e inverdite), mentre i pomodori rossi ne contengono una quantità insignificante, e sono anche ricchi di un prezioso pigmento antiossidante chiamato licopene.
NON DIMENTICARE LE VERDURE A FOGLIA IN FRIGO
Le verdure a foglia, come gli spinaci e le bietole, contengono quantità significative di nitrati, che con il passare del tempo si trasformano in nitriti, nocivi per la salute. Occorre quindi prestare attenzione a consumare queste verdure nel giro di un paio di giorni dall’acquisto.
MANGIARE FRUTTA SECCA, MA FRESCA
I grassi buoni contenuti nella frutta secca tendono a irrancidire col tempo e, assorbendo umidità, possono sviluppare muffe produttrici di micotossine nocive.