La sensibilità nei confronti delle problematiche ambientali – unitamente alla ricerca di soluzioni innovative per fronteggiare la crisi che negli ultimi anni ha investito il mondo occidentale – ha condotto alla messa a punto di iniziative virtuose e sostenibili.
Le Community Garden, per esempio: orti collettivi sorti negli angoli più impensabili di metropoli come New York e Parigi, allo scopo di restituire alla comunità nuovi spazi dedicati al giardinaggio, laboratori didattici, attività culturali e ricreative.
Azioni, per lo più spontanee, nate dall’iniziativa dei cittadini con lo scopo di riappropriarsi degli spazi urbani e di costruire – attraverso la partecipazione diretta – il proprio ambiente di vita, al fine di migliorarne la qualità e favorire la coesione sociale.
Superare le differenze generazionali, politiche ed economiche – attraverso azioni come coltivare, cucinare e mangiare insieme – sono alla base del sogno di Benjamin Eichorn, contadino, imprenditore e fondatore di Grow Your Lunch. Eichorn ha intuito la necessità di fornire a tutte quelle imprese, istituti scolastici e organizzazioni che decidono di intraprendere un progetto agricolo, il know how necessario in termini di budget da investire e obiettivi da raggiungere, prendendone in esame la sostenibilità dal punto di vista economico e ambientale.
Diversi istituiti scolastici della California – come la Meher School – hanno accettato la sfida e, con il supporto di Grow Your Lunch, hanno coinvolto insegnanti, genitori e soprattutto gli studenti nella coltivazione di un orto, intravedendone non solo uno strumento didattico innovativo, ma anche un investimento per quanto riguarda la salute delle future generazioni. Un recente studio – condotto dal Center for Weight and Health dell’Università della California [PDF] – ha rivelato infatti che proporre agli studenti di coltivare frutta e verdura li induce a consumarne di più e dunque a maturare una maggiore consapevolezza in termini di salute e corretta alimentazione.
Nelle potenzialità dell’agricoltura come strumento didattico ha creduto anche la Martin Luther King Jr. Middle School di Berkeley in California che ha investito nel progetto Edible Schoolyard: un sistema integrato di lezioni accademiche ex cathedra e pratiche di coltivazione e cucina, orientate a che gli studenti prendano coscienza di come le proprie scelte alimentari abbiano ripercussioni sulla propria salute, l’ambiente e la collettività.
Anche in Italia sono stati avviati progetti volti a sostenere la tutela dell’ambiente e a contribuire alla salute dei consumatori, con una particolare attenzione nei confronti dei più piccoli. L’attività di Alimos, per esempio, nell’ambito delle Fattorie Didattiche, rappresenta un punto di riferimento per Enti e singole aziende che intendono intraprendere iniziative nel settore o che desiderano diversificare la propria attività.
Le prime Fattorie Didttiche sono state presentate nel 1997 nell’ambito del primo Meeting Agriscuola organizzato da Alimos con la partecipazione della Federazione Europea delle City Farms, contemporaneamente alle esperienze promosse dal Consorzio Agriturismo Piemonte, dal Consorzio Agrituristico Mantovano e dalla Regione Emilia-Romagna.
Ad oggi se ne contano più di 2.300 ma il loro numero è destinato a crescere, perché il mondo della scuola avverte sempre più la necessità di aprirsi a nuove proposte innovative e la “Fattoria Didattica” si presta ad essere un luogo pedagogico dove osservare processi, esplorare attivamente e interpretare i “legami” che intercorrono tra uomo e l’ambiente, permettendo di superare la consueta separazione tra obbiettivi cognitivi, comportamentali, sociali, affettivi ed emotivi.
La fattoria rappresenta anche l’occasione di scoprire che bellezza e fatica sono strettamente in relazione, così come a scuola lo sono l’attenzione ed l’apprendimento, l’impegno personale e la conoscenza.
Fonti:
http://www.communitygarden.org
http://www.growyourlunch.com
http://edibleschoolyard.org/berkeley
http://www.alimos.it/profilo-aziendale.html