Chi non associa la propria infanzia, e non solo, alla Nutella? La celebre crema alle nocciole del marchio Ferreo noto in tutto il mondo è, nel bene e nel male, legata ai ricordi di ciascuno, italiano e non.
Fatti noti e meno noti di un uomo e di un’azienda, Michele Ferrero e dell’azienda dall’omonimo nome di cui è stato proprietario dalla nascita fino alla sua morte, destano l’interesse collettivo proprio in occasione della sua scomparsa, il 14 febbraio di quest’anno.
Probabilmente queste sono le cose che non sai sulla Nutella:
Il razionamento del cioccolato
Per ovviare alla scarsa disponibilità del cioccolato durante gli anni del dopoguerra, Pietro Ferreo ebbe l’intuizione di aggiungere le nocciole al cacao e ottenere così una versione cremosa della gianduia.
La Nutella era blocco solido
Questa pasta alla Gianduja, dal nome Giandujot era venduta come un blocco di cioccolato da affettare e da mangiare con il pane. L’idea geniale di marketing (all’epoca in cui il marketing non esisteva ancora) era di far assaggiare ai clienti dei negozi il prodotto e, da lì, iniziare gli avventori alla nota dipendenza.
Il nome è del 1964
Quando Ferrero iniziò proporre la sua crema anche al mercato inglese, decise di rinominarla con il nome “Nutella”. L’ Italia celebrò l’evento con l’emissione di un francobollo a lei dedicato.
La magia di Michele Ferrero
Il prodotto è stato sì inventato dal padre, fu però Michele a rendere la Nutella nota in tutto il mondo come la crema spalmabile per eccellenza, conferendole la consistenza fluida attraverso l’aggiunta di olio vegetale (che è anche l’ingrediente più dibattuto dai salutisti).
Il consumatore di nocciole
La Ferrero è il più grande consumatore di nocciole del mondo. Almeno il 25% di tutta la fornitura globale. Ogni vasetto di Nutella (750 grammi) contiene 97 nocciole. Per fronteggiare la crescita del prezzo delle nocciole dell’estate 2014, la Ferrero ha acquisito la Oltan, la più grande azienda turca di nocciole.
Un impero globale
La Nutella è un prodotto globale: le radici sono italiane, le nocciole turche, il cacao proviene dalla Nigeria, lo zucchero dal Brasile, l’olio di palma dalla Malesia. L’azienda ha succursali in tutto il mondo: in Australia, America del Sud, Europa, Russia e Canada. Ma la sede della holding è, per ragioni fiscali, a Lussemburgo.
Il cioccolato rende ricchi
Secondo Forbes Michele Ferrero è stato il più ricco produttore dolciario del mondo, il più ricco imprenditore d’Italia, ben oltre Armani e Silvio Berlusconi, e il 22esimo uomo più ricco del mondo. Il valore netto della sua azienda ammontava, nel marzo 2014, a circa 23 miliardi di euro.
Un amante del viaggio
Ferrero era solito andare in ufficio ad Alba, come un comune pendolare. Solo che lo faceva in elicottero, da Monte Carlo, città dove si era trasferito e dove è morto.