I 5 ostacoli del decluttering

Fare decluttering significa letteralmente “fare spazio”. È l’arte di liberarsi dal superfluo, di lasciare andare le zavorre che appesantiscono il nostro spazio e che ci privano del nostro tempo.  

Quanto tempo perdiamo infatti nel ricercare gli oggetti sparsi per la casa? Quanto tempo impieghiamo per trovare qualcosa all’interno degli armadi o nelle borse? 

Quando gli oggetti si accumulano in maniera eccessiva e incontrollata il rischio è di non trovare ciò che serve realmente, dando origine a stati di ansia e agitazione. 

Liberarsi del superfluo però non è semplice, soprattutto perché molti oggetti sono legati ai nostri stati emotivi. 

Voglio quindi parlarti dei 5 ostacoli principali che puoi incontrare quando decidi di fare decluttering e che possono impedirti di intraprendere questo percorso in libertà. 

  1. I regali

Uno dei principali ostacoli che incontriamo quando facciamo decluttering è quello di eliminare oggetti che ci sono stati regalati.  

Magari si tratta di oggetti che non ci piacciono, o che non rispecchiano il nostro stile. Magari li riteniamo inutili o, per una qualche ragione, non li utilizziamo più da tempo. 

Ma liberarsi di questi oggetti ci fa sentire in colpa, quasi intendessimo sminuire con questo gesto il valore del dono o fare un affronto nei confronti di chi ce lo ha regalato. 

La verità è che il valore di un dono va al di là dell’oggetto fisico e risiede nell’intento, da parte del donatore, di portare gioia, esprimere amore e apprezzamento. 

Se quell’oggetto però serve solo a prendere polvere o ad occupare spazio inutile, l’effetto prodotto è esattamente all’opposto e finisce solo per rubare energia, spazio e tempo prezioso. 

Proviamo quindi a concentrarci sul gesto del dono, piuttosto che sull’oggetto in sé, e sentiamoci liberi di disfarcene, magari interrogandoci sulla possibilità di venderlo o regalarlo a chi potrà apprezzarlo più di noi. 

 2. I ricordi

Un altro dei principali ostacoli che incontriamo quando facciamo decluttering è quello di eliminare oggetti che rappresentano un ricordo.  

Oggetti che abbiamo amato e che hanno contribuito a definire in un periodo particolare nella nostra vita e, per questa ragione, sentiamo di aver stabilito con essi un legame sentimentale. 

Il fatto è che il valore che attribuiamo agli oggetti e il valore che essi ci restituiscono non è statico, al contrario è destinato a cambiare nel tempo. Ed è importante riconoscere quando qualcosa non ha più valore per noi e, in quel caso, sentirci liberi di lasciarlo andare. 

E se è vero che i nostri ricordi non risiedono in quell’oggetto materiale, ma sono dentro di noi, è altrettanto vero che gli oggetti hanno la funzione di innescare il ricordo. In questo caso, soprattutto se si tratta di cose ingombranti, potremmo pensare di scattare una foto e, tutte le volte che la guarderemo, l’effetto innesco si verificherà ugualmente. 

Non forziamoci però oltre i nostri limiti. Se siamo delle persone particolarmente sentimentali e ci sentiamo legati da alcuni oggetti, non sentiamoci obbligati a disfarcene. Passiamo però in rassegna gli oggetti e decidiamo consapevolmente di tenere con noi solo quelli realmente significativi e importanti. Magari raccogliendoli in un’apposita scatola dei ricordi da ammirare quando vogliamo o ne sentiamo il bisogno. 

 3. Oggetti costosi

Un altro dei principali ostacoli che incontriamo quando facciamo decluttering è quello di eliminare oggetti costosi per cui abbiamo pagato tanti soldi, ma che, per una serie di ragioni, non ci piacciono più o non ci servono più. 

Ma se riflettiamo sul fatto che quei soldi ormai sono già stati spesi, non c’è alcuna ragione per aggrapparsi a quegli oggetti al punto da non riuscire a sbarazzarsene senza sensi di colpa. 

Nel linguaggio dell’economia e degli affari c’è un concetto che può venirci in aiuto ed è quello dei cosiddetti “sunk costs” o costi irrecuperabili. Si tratta di quei costi in cui si è già incorso e che non possono essere recuperati in alcuna maniera significativa e che pertanto non debbono essere presi in considerazione quando si compiono decisioni razionali.   

Prendiamo per esempio l’acquisto del biglietto di un film che non può essere rimborsato, anche se cambiamo idea e non abbiamo più voglia di andare a vedere il film. 

In quest’ultimo caso le possibilità sarebbero due: potremmo andare comunque a vedere il film e sprecare così il nostro tempo, o potremmo decidere di non andare a vedere il film e utilizzare il nostro tempo in maniera migliore.  

Lascio a te riflettere su quale sia la soluzione preferibile. 

E lo stesso vale per gli oggetti per cui abbiamo speso tanti soldi, ma che non utilizziamo e per cui continuiamo a sacrificare spazio, tempo ed energia magari per tenerli puliti e in ordine. 

Tutto questo per dirti di sentirti libero di lasciarli andare e, insieme a loro, il senso di colpa, l’ansia e lo stess che ti provocano. Sarà anche l’occasione per imparare a non commettere più un simile errore d’acquisto in futuro. 

4. Paura degli sprechi 

Un altro dei principali ostacoli che incontriamo quando facciamo decluttering è quello di pensare che “eliminare” faccia rima con “sprecare”. 

Ma se ci pensi bene, se qualcosa non viene utilizzato, allora sì che è uno speco. Uno spreco di spazio, di tempo e di energie.  

Se pensi di volerlo eliminare però la risposta non è quella di produrre un rifiuto, ma interrogarsi sulla possibilità di venderlo o regalarlo, dandogli una nuova vita. Questo è decluttering responsabile. 

Sii creativo e chiediti come lasciare andare le cose in modo da consentire loro di essere effettivamente usate e amate e così che possano portare valore alla vita degli altri. 

5. I “non si sa mai” 

Un altro dei principali ostacoli che incontriamo quando facciamo decluttering è quello di pensare che “non si sa mai” o che “un giorno potrebbe servirmi”. 

Ma siamo onesti con noi stessi e ammettiamo che “un giorno” potrebbe non arrivare mai e che spesso utilizziamo questa scusa per non eliminare oggetti che non utilizziamo da tempo. 

Chiediamoci quindi: quando è stata l’ultima volta che li abbiamo usati?  

E se rimane la convinzione che effettivamente un giorno potremmo riutilizzarli, stabiliamo una scadenza e superata quella decidiamoci finalmente a lasciarli andare.