Sono felicissima di condividere con voi un importante traguardo che mi ero prefissata. Dopo aver concluso il corso base di introduzione alla Dieta GIFT ho proseguito il percorso formativo per conseguire il titolo di Food Tutor Dieta GIFT.
Perché ho deciso di frequentare questo corso? Semplicemente perché nel mio blog parlo di ricette, ma anche di salute e benessere e – non essendo un medico – volevo tutelare i miei lettori dando loro un preciso riferimento scientifico. Perché proprio Dieta GIFT? Beh perché dopo anni a interrogare specialisti, ho finalmente provato su me stessa come l’adottare questo nuovo stile di vita abbia portato dei cambiamenti significativi nel mio stato di salute.
Non ho mai avuto problemi di sovrappeso, ma, come accade spesso, non sono sempre stata in pace con il mio aspetto e la mia forma fisica. Questo malessere era legato ad un senso di gonfiore e di ritenzione idrica che mi impedivano di sentirmi completamente a mio agio.
Parallelamente, in corrispondenza di un periodo movimentato della mia vita (trasferimento, laurea, matrimonio, ricerca del lavoro) ho iniziato ad avvertire dei segnali di malessere fisico: forti emicranie, crampi addominali, stipsi e lunghi periodi di amenorrea.
I 3 cardini intorno ai quali ruotano il concetto di DietaGIFT e le sue regole sono:
- l’attivazione metabolica
- il controllo dell’insulina
- la qualità dei nutrienti
Le dieci regole esposte di seguito – tratte dal libro Guida pratica alla DietaGIFT – spiegano le modalità di applicazione di questi 3 principi, necessarie per aderire allo spirito di questo nuovo regime alimentare per il ripristino del giusto peso e della piena salute psicofisica.
1. Abbinamento proteine/carboidrati
Per limitare l’effetto rimbalzo dell’insulina, in ciascuno dei tre pasti principali, va sempre inserita una fonte proteica, nella misura “visiva” approssimativa di un terzo del volume totale. Tale bilanciamento si può facilmente ottenere con il sistema del “monopiatto” GIFT.
2. Controllo di indice e carico glicemico
Perché DietaGIFT funzioni, è necessario mantenere sotto controllo l’assunzione di carboidrati ad alto indice glicemico (zucchero, pane, pasta bianca) e dare la preferenza invece a quella di frutta e verdura, anche a parità di apporto calorico. Tuttavia va controllato anche che il carico complessivo di carboidrati in ogni singolo pasto non sia eccessivo (anche solo approssimativamente).
3. Distribuzione dei pasti
Per favorire le peculiari modalità di utilizzo delle calorie da parte dell’organismo, l’assunzione calorica nel corso della giornata va distribuita come segue:
- apporto calorico rilevante nella prima colazione,
- apporto medio a pranzo
- apporto leggero la sera
Sinteticamente: colazione ricca e cena povera. “Invita l’amico a pranzo, il nemico a cena”.
4. Frutta e verdure in libertà
Frutta e verdure fresche, crude e senza condimento sono consentite anche al di fuori dei pasti (con pochissime eccezioni) in quantità illimitate. La frutta molto acquosa è generalmente sconsigliata durante i pasti. I cibi provenienti da coltivazioni biologiche, pur non garantendo una sicurezza assoluta, offrono sicuramente una riduzione nell’assunzione di sostanze inquinanti. È anche buona norma iniziare ogni pasto con qualche assaggio di frutta o verdura fresca.
5. Apporto generoso di acqua e fibra
Un apporto giornaliero di fibra alimentare indigeribile, ricco e costante, in misura paragonabile a quanto consumato dall’uomo primitivo, garantisce anche un funzionamento ottimale delle funzioni digestive. Per questo raccomandiamo l’assunzione di farine il più possibile integrali e di frutti e verdure il più possibile interi (con bucce, semi, foglie, ecc.). L’apporto di acqua, sia naturale sia proveniente da frutta e verdura, non va mai trascurato, perché le scorie possano essere eliminate con facilità.
6. Masticazione lunga
Assaporate e masticate a lungo ogni cibo prima di deglutirlo. La maggiore attenzione verso il cibo e i tempi più lunghi per assumerlo vi premieranno con segnali di sazietà più tempestivi e con una maggiore facilità nella digestione. Anche le fermentazioni indesiderate si ridurranno, così come il rischio di sgradevoli fenomeni degenerativi del tratto intestinale. Anche imparare ad annusare e assaporare i propri cibi consente di aumentare il senso di sazietà.
7. Decisa riduzione dell’assunzione di “cibi spazzatura”
Perché il calo di peso si verifichi, secondo i principi di DietaGIFT®, è importante evitare cibi esageratamente impoveriti dalla raffinazione, dalla cottura, dalla lavorazione industriale(grassi idrogenati), così come è importante rifiutare quanto più possibile le aggiunte industriali di conservanti, coloranti, antibiotici, ormoni, aromatizzanti, leganti, addensanti e di additivi in genere, in grado di ingannare i nostri sensi. Ovviamente sostituendoli il più possibile, con cibi sani.
8. Attività fisica
Tra le vostre abitudini, inserite da subito un’attività fisica di tipo aerobico costante e regolare. Chi è del tutto sedentario non può raggiungere l’equilibrio psicofisico integrato ricercato da DietaGIFT, e dovrà attivarsi per riportare i suoi parametri fisici verso la normalità, seppure con molta gradualità, scegliendo una delle mille possibilità (sportive e non) che la vita ci offre.
9. Controllo delle intolleranze
La presenza di una o più intolleranze alimentari può ostacolare il processo di rieducazione alimentare e va pertanto corretta con un adeguato periodo di rotazione dei cibi responsabili del disagio, al fine di ridurre lo stato infiammatorio generale dell’organismo e le interferenze che questo stato infiammatorio, dovuto alla presenza di istamina, determinano sull’accumulo del peso e sulla regolazione dell’equilibrio insulinico. Presso SMA, questo controllo avviene mediante test DRIA, anche in versione mini DRIA.
10. Equilibrio psicofisico
Non può esservi ripristino di benessere fisico che prescinda dal raggiungimento di un maggiore equilibrio psichico. È importante quindi imparare come i cibi possano condizionare i nostri atteggiamenti, il nostro umore, le nostre successive scelte alimentari. Ed anche come stress, frustrazioni, arrabbiature possano portarci a cercare consolazione nel cibo. DietaGIFT richiede infine una comprensione profonda, ed una rimozione attiva, di queste schiavitù.
Provando su me stessa l’efficacia di questo nuovo stile di vita, ho sentito crescere sempre più il desiderio di trasmettere anche agli altri questi concetti a cui ho aderito con entusiasmo.
Ho scritto ai miei medici del mio blog e ho espresso la mia voglia di comunicare attraverso i miei articoli e le mie ricette i principi guida di Dieta GIFT. Mi è stata offerta la possibilità, che ho colto al volo, di intraprendere un percorso formativo che mi mettesse nelle condizioni di guidare – senza sovrapposizioni con la figura del medico, assolutamente insostituibile – anche altre persone a migliorare il proprio stato di salute e a sentirsi in armonia con il proprio aspetto fisico.
Sarà un caso, ma, parallelamente al conclusione della prima fase di questo percorso formativo, ho appena avuto un segnale che il mio stato di salute è notevolmente migliorato. Le poche persone con le quali ho condiviso questo percorso, e che con discrezione e affetto hanno saputo starmi vicino, sanno bene che si tratta di un traguardo importante.
La voglia di proseguire cresce ulteriormente e mi appresto quindi ad intraprendere la seconda fase di questo percorso formativo per acquisire maggiori conoscenze e competenze per me stessa e per aiutare gli altri.
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Ciao,
Grazie per le preziose informazioni. Quello che non capisco pero e’ questo: partiamo dal concetto di monopiatto con carboidrati, proteine e verdure. Allo stesso tempo dici anche di preferire frutta e verdura a pasta/pane etc. Ma la verdura allora e’ da considerare tra I carboidrati?
E poi altra domanda: io sono allergica al nichel ma la dieta GIFT dice di mangiare cereal integrali, che con questa allergia non si possono mangiare. Come si risolve questo problema?
Grazie mille! Marianna
Ciao Marianna. Frutta non zuccherata e verdura cruda non condita puoi consumarne in libertà. Per quanto riguarda le verdure cotte sono da quantificare visivamente come la parte di carboidrati nel piatto tripartito. A cena, per dimagrire, al posto di pane e pasta puoi considerare la porzione di verdure cotte e condite come carboidrati.
Per rispondere alla seconda domanda rispetto all’intolleranza al nichelai e al consumo di cereali integrali, sebbene questi ultimi siano in generale più ricchi di nichel, possono essere utilizzati con serenità nei giorni di dieta “puliti” ad eccezione di avena, grano saraceno, miglio e mais che ne contengono di più.
Quindi riso e la pasta integrale di frumento, per esempio, possono essere valide alternative al pane e ai cereali che contengono più nichel anche nei giorni di dieta “pulita”.