Cucina etnica: cultura e tradizione a tavola

 

 FONTE IMMAGINE: www.mvmagazine.com

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Noi italiani, si sa, siamo dei buongustai e non disdegniamo certo di assaggiare nuovi cibi dal sapore di terre lontane e di sperimentare la cucina etnica.

Ecco quindi che negli ultimi anni è stato tutto un fiorire di ristoranti di sushi, indiani, taverne greche, thailandesi, brasiliani, messicani, oltre agli ormai classici cinesi, frutto di un’ondata di flussi migratori nel nostro paese e dell’influenza delle mode.

Un’occasione, quella della cucina etnica, per aprirci alla conoscenza dell’altro e per imparare, perché no, nuovi modi di godere della buona tavola e di nutrirsi correttamente.

Le culture di tutto il mondo hanno, nel corso dei secoli, trovato modi originali per confezionare le proprie ricette. Se siamo davvero quello che mangiamo, la tradizione legata alla creazione dei nostri piatti preferiti la dice lunga su chi siamo e su chi è l’ “altro” con cui ci troviamo a convivere. “Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei” è il motto coniato da Jean–Anthelme Brillat–Savarin che, agli inizi dell’Ottocento, scrisse la sua opera più nota “Fisiologia del gusto”.

Facciamo il giro del mondo in questa breve carrellata di immagini che ci mostrano gli usi e i costumi dei popoli e delle loro tradizioni culinarie e prendiamo spunto per variare la nostra alimentazione con nuove ricette.

TACOS - MESSICO FONTE IMMAGINE: www.magazine.good.is
TACOS – MESSICO
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Tacos (Texas e Messico)

Con la migrazione dei messicani in Texas nei primi anni quaranta del XX secolo, la commistione delle due culture ha dato origine alla cosiddetta cucina tex-mex e i tacos sono senz’altro espressione di questa contaminazione.

I tacos sono delle tortilla di farina di mais o di frumento morbide, farcite generalmente con carne di manzo, formaggio fuso, cipolla cruda, pomodoro, peperoni, avocado, salsa chili, insalata e foglie di coriandolo. Spesso vi si aggiunge panna acida (sour cream), pico de gallo, guacamole.

Questo piatto è ricco di vitamina A, indispensabile per la crescita delle ossa e dei denti, per la normale maturazione sessuale nell’adolescente e la fertilità nell’adulto. La vitamina A aumenta la resistenza alle infezioni rinforzando il sistema immunitario e assicura un buon funzionamento della vista e permette la visione crepuscolare. Protegge la pelle dai danni causati dall’esposizione al sole ed ha un potente effetto antiossidante.

Le carenze di vitamina A sono piuttosto rare nei paesi industrializzati, mentre resta qualche preoccupazione nei paesi in via di sviluppo ed in particolare nelle zone dove la malnutrizione è comune.

MANAKISH - LIBANO FONTE IMMAGINE: www.magazine.good.is
MANAKISH – LIBANO
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Manaqish (Libano)

Le manaqish, ossia “paste”, sono un piatto popolare della cucina libanese, realizzate con pasta di pane condita con timo e farcita con carne macinata di agnello, formaggio e pomodoro. Di aspetto simile a una pizza, le manaqish possono essere tagliate a fette o ripiegate su sé stesse e possono essere servite per prima colazione o come pasto principale.
La carne di agnello utilizzata in questa preparazione è ricca di vitamina K che garantisce la corretta funzionalità di alcune proteine che formano e mantengono forti le nostre ossa. La vitamina K è inoltre coinvolta nella coagulazione del sangue svolgendo un’importante azione antiemorragica. La vitamina K è in condizioni normali sintetizzata dalla flora intestinale: per questo motivo non se ne riscontrano facilmente stati di carenza, che si verificano invece in seguito alla somministrazione di farmaci che interferiscono con l’azione dei batteri intestinali (antibiotici , sulfamidici) o in situazioni di inadeguato assorbimento intestinale (ad esempio per mancanza di bile). Una carenza di vitamina K dà luogo a una coagulazione anormale che può manifestarsi con epistassi (sangue dal naso), ematuria (presenza di sangue nelle urine), sanguinamento dello stomaco.

 TAGINE - MAROCCO FONTE IMMAGINE: www.magazine.good.is

TAJIN – MAROCCO
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Tajin (Marocco)

Il  tajin è una pietanza di origine berbera a base di carne in umido, tipica della cucina nordafricana, e in particolare marocchina, che prende il nome dal caratteristico piatto di terracotta in cui viene cotto.

É un piatto molto speziato in quanto la carne e le verdure vengono fatte cuocere lentamente con cumino, coriandolo e curcuma. Quest’ultima, in particolare, è nota per le sue proprietà antitumorali, e per la capacità di esercitare un’azione antinfiammatoria e analgesica. La curcuma è anche un potente antiossidante, in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi, responsabili dei processi di invecchiamento e di danneggiare le membrane delle cellule che compongono il nostro organismo.

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JUDD MAT GAARDEBOUNEN  FONTE IMMAGINE: www.magazine.good.is
JUDD MAT GAARDEBOUNEN – LUSSEMBURGO
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Judd mat Gaardebounen (Lussemburgo)

Un piatto tipico della cucina lussemburghese è il Judd mat Gaardebounen, ovvero uno stufato di carne di maiale e fave importato dalle truppe spagnole durante la Guerra dei Trent’anni.

Per anni la carne di maiale è stata demonizzata, ma gli studi nutrizionali degli ultimi anni hanno rivelato come questo tipo di carne si inserisca perfettamente in una dieta equilibrata.

Poco calorica (157 calorie ogni 100 gr) apporta una buona dose di proteine, superiore rispetto alla carne di vitello.

Un’altra delle caratteristiche che rendono pregevole la carne suina è la fibra della sua struttura muscolare: il tessuto connettivo nel maiale è presente in maniera minore rispetto ad altri tipi di carni rendendola molto più digeribile e assimilabile dall’organismo, al punto che sempre più spesso è indicata nelle diete tanto dei bambini, quanto in quelle di adulti ed anziani. La carne di maiale risulta, infatti molto ricca di vitamina B2, B6, B12, vitamina D, oltre che registrare un buon contenuto di minerali: ferro, rame, zinco, selenio.

 CHEVICHE - PERU' FONTE IMMAGINE: www.magazine.good.is

CHEVICHE – PERU’
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Ceviche (America Latina)

Il ceviche è una ricetta a base di pesce o/e frutti di mare crudi e marinati nel limone e spezie come il peperoncino e il coriandolo, tipiche della tradizione gastronomica di alcuni paesi dell’America Latina che si affacciano sull’oceano Pacifico: Cile, Perù, Ecuador, Panamá, Messico, Colombia, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica e Guatemala.

Nell’antico Perù, durante l’epoca mochica, circa duemila anni fa, si preparava un piatto a base di pesce crudo, che si cucinava con il succo fermentato di tumbo o Passiflora tripartita della varietà mollissima, un frutto tipicamente locale.

Successivamente, in corrispondenza della conquista spagnola, vennero aggiunti due ingredienti comuni della cucina mediterranea: il limone e la cipolla. La diffusione della coltivazione del limone in terra peruviana ha consentito di ridurre il tempo di preparazione di questo piatto, favorendone così la sua diffusione.

Molte sono le ricerche che sottolineano l’importanza del consumo di pesce come prevenzione delle malattie cardiovascolari: il pesce contiene infatti un’altissima concentrazione di omega-3, gli acidi grassi polinsaturi che svolgono effetti benefici sul cuore e la circolazione in generale, abbassando il livello di colesterolo. E’ necessario tuttavia che tutte queste proprietà non vengano annientate da una “cattiva” cottura: i grassi polinsaturi sia le vitamine, infatti, si deteriorano facilmente alle alte temperature. La marinatura di questa ricetta permette di mantenere inalterate le proprietà e le caratteristiche organolettiche degli ingredienti.