Confetti al matrimonio

 FONTE IMMAGINE: www.ohnuts.com

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Quest’anno due care amiche si sposano, altre hanno ancora fresco il ricordo di uno dei più bei giorni della propria vita e chissà se altre ancora hanno in progetto di fissare la fatidica data.

Tutte sanno che, siano alla mandorla, al cioccolato, al pistacchio, i confetti non devono mai mancare a nessun matrimonio. Ma scommetto che non sanno alcune cose curiose sulla nascita e sulle tradizioni legate a questa usanza.

Sapevate per esempio che Sulmona, in provincia de L’Aquila, è la città che ne detiene la paternità indiscussa e che il primo confetto ad essere inventato aveva uno scopo curativo?

Pare infatti un arabo di nome Al Razi pensò bene di ricoprire il medicinale con un dolce guscio per renderlo più gradevole.

Gli antichi Romani per festeggiare nascite e matrimoni portavano i confetti agli sposi, come augurio di un futuro propizio (e non viceversa come si usa oggi).

Ma solo nel tardo Quattrocento, grazie all’introduzione dello zucchero in Europa, importato dalle Indie Occidentali, nascono i confetti nella forma classica che tutti conosciamo e venivano lanciati agli sposi all’uscita da chiesa insieme al riso e ai petali, ma invece che avere l’anima di mandorla, contenevano un seme di coriandolo.

Nella bomboniera i confetti devono essere cinque come i doni della vita: salute, fertilità, longevità, felicità, ricchezza.

Il galateo vuole poi che i confetti vengano confezionati in un sacchettino di tulle o pizzo, che richiami magari il vestito della sposa, e nel quale si trovi un cartoncino con il nome della sposa e dello sposo, senza i cognomi, e la data del matrimonio.

Oggi di gran moda è la confettata, ovvero una degustazione dei più svariati tipi e gusti di confetto,  che gli invitati possono assaggiare e portare a casa come ricordo del matrimonio.