Come scegliere i cibi in scatola

cibi in scatola

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Il consumo di cibi in scatola è aumentato in modo considerevole negli ultimi a causa dei ritmi di vita sempre più frenetici. Per questo ho pensato a una mini guida all’acquisto dei cibi in scatola per imparare a difendersi da eventuali prodotti scadenti e pericolosi per la salute.

Premesso che è sempre bene privilegiare il consumo di cibi freschi, all’occorrenza possiamo fare ricorso ai cibi in scatola, purché non diventi un abitudine in quanto di tratta di prodotti impoveriti dal punto di vista nutrizionale e, il più delle volte, troppo ricchi di sale, zucchero e conservanti.

Vediamo insieme quali accortezze seguire nella scelta dei cibi in scatola.

Privilegiare la confezione di vetro 

É vero che i cibi in confezione di vetro sono  i più cari, ma è meglio privilegiarli – come suggerisce il Breast Cancer Fund – rispetto a quelli in barattolo di latta o in confezione di plastica, per ridurre l’esposizione al BPA e al nichel, soprattutto in soggetti intolleranti.

Controllare la confezione

cibi in scatola vengono conservati attraverso un processo di sterilizzazione, che deve essere eseguito secondo specifiche direttive imposte dalla legge per impedire la proliferazione dei batteri.

Quando il processo di sterilizzazione non viene portato a termine in maniera corretta la scatola subisce il fenomeno noto come “bombaggio”, cioè il rigonfiamento della confezione che poi provoca la fuoriuscita di gas non appena viene aperta.

Occorre anche prestare attenzione a che la scatola non presenti tracce di ruggine, deformazioni, ammaccature o rotture.

Controllare la data

É sempre opportuno verificare che la data in cui i cibi sono stati inscatolati non sia superiore ai ventiquattro mesi nonostante si tratti di prodotti a lunga scadenza.

Preparazione

Non riscaldare mai i cibi in scatola all’interno della stessa confezione.

Rimuovere i liquidi di conservazione (olio del tonno, liquido dei legumi troppo pieno di sale)

Se i cibi in scatola non vengono consumati interamente, vanno rimossi dalla confezione, conservati in frigorifero in un recipiente (possibilmente in vetro o ceramica) e consumati entro un giorno.

Legumi

I trattamenti termici, a cui vengono sottoposti per la conservazione i legumi in scatola , ne variano il valore nutrizionale e le caratteristiche organolettiche e presentano un contenuto di sodio eccessivo.

É sempre bene quindi risciacquarli molto bene prima di riscaldarli o utilizzarli per le  preparazioni. Uno studio condotto dall’USDA Nutrient Data Laboratory ha rivelato che scolare e risciacquare i fagioli in scatola riduce il contenuto di sodio dal 9 al 23 per cento.

L’alternativa migliore ai legumi in scatola sono i legumi secchi, dal costo più contenuto. I tempi di cottura sono piuttosto lunghi ma è possibile ridurli mettendoli in ammollo per 12 ore e cuocendoli con la pentola a pressione. Una volta cotti triplicano il loro volume e possono essere conservati in frigorifero per qualche giorno con un filo d’olio.

Pesce

Nel caso del tonno è indice di qualità quando la carne è di colore rosa chiaro, e si presenta soda e compatta (quando “si taglia con un grissino”, quindi, non è proprio di prima scelta). In genere il tonno in confezione di vetro è di qualità superiore, visibile anche dall’integrità del trancio, ma il prezzo è più alto rispetto alla scatoletta.
Una valida alternativa al tonno – con elevata concentrazione di mercurio – sono i pesci azzurri: sgombri, acciughe e alici. Da privilegiare la scelta di marche che vendono i filetti di giusta pezzatura, non troppo sottili da renderli quasi insapore.
Sia per il tonno che per le alici è sempre bene verificare che l’olio di conservazione sia extravergine d’oliva, per evitare di imbattersi in miscele composte da misteriosi oli vegetali.
Altro elemento da tenere d’occhio è la sostenibilità della pesca, che molti brand dichiarano di effettuare attraverso un logo apposito.

Pomodoro

Pelati, pezzettoni, passato, concentrato, polpa: in Italia l’offerta dei pomodori in scatola è vastissima e il vantaggio è quello di averlo a disposizione tutto l’anno in quanto il pomodoro è l’ingrediente principe della nostra cucina tradizionale.

Meglio, anche in questo caso, scegliere il prodotto in bottiglia di vetro e verificare la viscosità del pomodoro capovolgendo la confezione: se scende lentamente il prodotto è quello giusto.

Verdure, sott’oli e sott’aceti

Olive, giardiniera, carciofini: è bene scegliere aziende che prediligono verdure italiane e che siano certificate in modo da garantire l’integrità del prodotto.

Perché non provare anche i cuori di palma per arricchire l’insalata, i crauti o i cucunci, una varietà di cappero lasciato fiorire e portato alla fruttificazione? Tutti prodotti poco conosciuti, ma molto sfiziosi per antipasti e aperitivi.

I cibi in scatola da NON comprare

Abbiamo detto che è bene non abusare dei cibi in scatola, ma che, all’occorrenza se ne può far ricorso per ovviare ad un “emergenza” frigo vuoto. Ma ci sono alcuni prodotti che è bene evitare del tutto.

– Frutti di bosco in scatola: Con il processo di conservazione tipico dei cibi in scatola il contenuto di vitamina C di fragole e i lamponi viene ridotto della metà rispetto ai prodotti freschi. Meglio sceglierli freschi, di stagione o surgelati, ma attenzione alla provenienza: negli ultimi anni sono stati ritirati dal mercato italiano frutti di bosco surgelati a causa del rischio epatite A.

– Ananas in scatola: Come i frutti di bosco, anche l’ananas conservato in scatola perde il 25 per cento del suo contenuto di vitamina C e presenta, il più delle volte, zuccheri aggiunti e conservanti.

– Carne in scatola: In generale bisognerebbe ridurre il consumo di carne e, a maggior ragione, quando si sceglie di mangiarla perché ripiegare con un sottoprodotto ricco di conservanti e composto da ingredienti di origine non sempre certa? Senza contare che le carni lavorate e conservate sono tra gli alimenti maggiormente sotto accusa per quanto riguarda il rischio di patologie cardiocircolatorie, di ipertensione, di obesità e di gran parte delle malattie del “benessere”.

– Zuppe pronte: le zuppe, si sa, fanno bene alla salute, ma solo se sono preparate con ingredienti di cui conosciamo la provenienza. Non sappiamo quale sia il valore nutrizionale reale delle zuppe in scatola, ma di sicuro potrebbero contenere sodio in eccesso e conservanti indesiderati. Meglio piuttosto un prodotto surgelato senza strani condimenti e additivi aggiunti.

– Pasti sostitutivi: queste alternative ai pasti vengono suggerite in alcune strane diete dimagranti, ma sono sicure per la nostra salute e aiutano realmente a perdere peso? La risposta è certa: meglio scegliere cibi freschi e naturali e seguire una dieta equilibrata e basata sulle proprie esigenze sotto la guida di un esperto.